Non tutti sanno che novembre è il mese dedicato alla salute dell’uomo e quindi ad un sensibilizzazione maggiore verso la prevenzione maschile. L’obiettivo è quello di portare l’attenzione a quei controlli importanti e necessari contro malattie tipicamente maschili come il tumore alla prostata.
In Italia, il tumore alla prostata è considerato la patologia oncologica più frequente nel sesso maschile rappresentando circa il 20% dei tumori maschili oltre i 50 anni ma i dati statistici sono confortanti in quanto, se preso in tempo, è un tumore che può essere curato con successo. Purtroppo il numero di uomini che si sottopongono a visite urologiche periodiche però è molto basso a differenza del sesso femminile.
Come fare prevenzione
In primo luogo, per effettuare una giusta prevenzione, non bisogna mai sottovalutare i segnali, anche i più piccoli e all’apparenza insignificanti, quali possono essere una minzione accentuata o ridotta oppure una difficoltà nell’erezione.
A partire dai 40/45 anni di età è consigliabile effettuare periodicamente visite mediche di controllo soprattutto se in presenza di casi in famiglia con questo tipo di tumore. È molto utile, inoltre, almeno ogni anno effettuare analisi del sangue che permettano di valutare il livello di PSA, un antigene che funziona come spia: una variazione evidente dei suoi valori indica che qualcosa non va, che ci possa essere la presenza di una prostatite, di ipertrofia o di un tumore alla prostata.
Questa tipologia di tumore, nella sua fase iniziale non presenta sintomi, per cui il modo migliore per riuscire a capire la diagnosi in tempo è proprio questo semplice esame del sangue, ricordando che più la diagnosi sarà precoce più sarà possibile accedere a una chirurgia soft e, soprattutto, conservativa, tale cioè da salvaguardare l’integrità della ghiandola e la sua funzionalità.
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